Negli ultimi anni della sua pratica clinica, soprattutto per
quanto riguarda i gruppi, la Dott.ssa Muraca ha integrato alla
sua formazione europea della Gestalt, anche il filone sudamericano,
forse quello più vicino alle origini della Psicoterapia della
Gestalt fondata da Fritz Perls.
Nella terapia, indipendentemente dal setting, si "lavorano"
le problematiche portate dal paziente con una visione fenomenologica,
tenendo conto di come la persona entra in contatto con l'ambiente
circostante, di come eventualmente interrompe questo contatto
e infine di "come" può soddisfare i suoi bisogni in forma creativa
e personale.
In particolare, ai pazienti che portano in terapia anche sintomi
o malattie organiche, viene loro proposto un "dialogo gestaltico"
tra l'organo malato e il paziente stesso, per aiutarlo a cogliere
quale messaggio la malattia gli sta comunicando.
La peculiarità di questo dialogo, rispetto a quello classico
utilizzato regolarmente in Gestalt, è che il terapeuta prende
parte attivamente mettendosi dalla parte dell'organo, prestando
la sua voce alla parte malata, parte che per qualche ragione
sta inviando segnali di sofferenza al suo proprietario. Si tratta
in primo luogo di correggere l'informazione errata che il paziente
potrebbe avere riguardo l'anatomia e la fisiologia dell'organo
e, successivamente, di interagire con la persona utilizzando
un linguaggio analogico che rispecchi le caratteristiche stesse
dell'organo o della parte in questione.
Questo metodo costituisce una "vera e propria porta d'ingresso"
alla terapia, in quanto svela in modo semplice, caratteristiche
caratterologiche e di personalità di chi consulta. Il più delle
volte la comprensione del messaggio che porta la malattia diventa
l'obiettivo su cui si lavorerà nella terapia stessa.
L'approccio olistico alla salute e alla malattia fa capo a quanto
viene insegnato e praticato dalla Dott.ssa Adriana Schnake presso
Anchimalén Centro di Crescita e Sviluppo a Chiloé (Cile). Per
ulteriori informazioni visitare il sito : www.gestalt.cl
